LA PRIMA COMPATTA “CANON MARK”
- Il primo dato che ci colpisce della Canon PowerShot G1 X Mark II
è proprio il nome: è la prima volta, se non andiamo errati, che la
nomenclatura “Mark” viene usata da Canon per indicare una versione di
una famiglia di compatte anziché di reflex.
La scelta non è certamente casuale, perché – come già la Canon PowerShot G1 X presentata due anni fa – la Canon G1 X Mark II
è ispirata alle reflex sia per costruzione sia per prestazioni, ed è
proprio la fotocamera progettata per l'utente esperto o anche il
professionista che usano abitualmente la reflex e che vogliono
ritrovarne il feeling, la comodità di controllo e la qualità d'immagine
in una compatta, più comoda e leggera da portare in giro.
IL POSIZIONAMENTO NELLA SERIE G - La Canon G1 X Mark II vuole
essere proprio questo, ed è stata progettata dagli ingegneri di Canon
in Giappone a partire dai feedback degli utenti del modello precedente.
La Canon G1 X Mark II non sostituisce la PowerShot G16,
uscita nel frattempo, nel 2013; ma la affianca, in quanto, pur
condividendone la famiglia di prodotto – PowerShot G - e diverse
caratteristiche, si colloca più in alto nella lineup grazie ad alcune
prestazioni superiori, a partire dalla dimensione del sensore. Che è una
delle tante novità rispetto alla G1 X.
GRIP EDITION - Prima ancora però lo è la costruzione: la PowerShot G1 X Mark II
è stata riprogettata e dotata di una “grande impugnatura ergonomica”,
tale che dà il nome alla versione della macchina che sarà venduta in
Europa, Asia e Africa: Canon PowerShot G1 X Mark II
Grip Edition. La nuova PowerShot impiega all'interno l'acciaio inox,
mentre l'esterno è in alluminio, ed è dotata di diverse ghiere e
pulsanti per comandarla senza ricorrere ai menu; comprese due ghiere,
una a movimento continuo per la messa a fuoco manuale e una con
movimento a passi per controllare tempi, diaframmi e zoom. Entrambe
comunque sono personalizzabili.
Tratto da FOTOZONA
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